(Dal libro: “L’illusione delle medicine alternative” di Guido Alberto Morina).
Nella ricerca ossessiva di certezze diagnostiche che caratterizza le medicine alternative, un posto di primo piano spetta all’ennesimo medico di basso profilo, il dottor Sguario, che si è affacciato ultimamente alla ribalta del circo degli scopritori di strumenti diagnostici rivoluzionari con un nuovo sistema utile per incrociare le caratteristiche iridee con le tipologie caratteriali.
In questo caso il sistema è piuttosto complesso, perché presuppone la conoscenza, oltre che delle migliaia di possibili interpretazioni dei segni iridei, anche quella sufficientemente approfondita dell’enneagramma. Quest’ultimo è una particolare descrizione, molto sintetica, rozza e schematica, dei nove profili di personalità in cui tutti possono riconoscersi. L’enneagramma è costituito da una stella a nove punte all’interno di un cerchio e ogni punta corrisponde a una personalità diversa. Questo antichissimo sistema di classificazione dei “tipi umani” è nato e si è sviluppato in ambito esoterico e per sua natura sfugge a qualsiasi tentativo di collocarlo all’interno di altri schemi aventi lo scopo di trasformarlo in un sistema diagnostico utile in ambito medico.
E invece, questo è proprio ciò che ha fatto quest’ altra rispettabilissima figura di medico che si dedica, tra l’altro, anche all’iridologia, il quale ha cercato di realizzare una straordinaria quadratura del cerchio sovrapponendo l’enneagramma all’iride. Mi sembra opportuno premettere che non so se tale teoria, esposta durante una lezione di iridologia presso la Dorimo di Padova, abbia poi avuto effettivamente un seguito o sia stata abbandonata, magari in un momento di maggiore lucidità del suo ideatore.
In ogni modo, attraverso uno straordinario lavoro di sovrapposizione tra segni iridei, enneagramma e tipologie psicotiche secondo il DSM IV, questo medico riteneva possibile aggiungere ai tradizionali sistemi e strumenti di diagnosi in uso in campo psichiatrico un mezzo per ricollegare piuttosto oggettivamente la concentrazione di segni iridei e la loro collocazione sull’enneagramma sovrapposto all’iride stessa. Il fatto è che, così com’è, l’enneagramma non ne voleva sapere di sovrapporsi alle mappe iridee, specialmente psichiatriche, per cui, prova e riprova, ruota a sinistra e ruota a destra, la trovata piuttosto geniale di questo creativo personaggio è stata quella di sovrapporre la figura dell’enneagramma all’iride, ma ruotandola di trenta gradi in senso orario, in modo da realizzare questa tanto auspicata quadratura del cerchio.
Mi rendo conto che per il lettore apparirà impossibile che un serio e stimato professionista possa aver ideato un sistema diagnostico così ridicolo, a partire dalle stesse modalità di elaborazione, ma, purtroppo, le cose stanno in questi termini, come dimostrano gli appunti delle sue lezioni, che trascrivevo in uno stato di esaltazione mistica e di incredulità. Naturalmente, ciascuno di noi è liberissimo di adottare punti di vista, sistemi di classificazione della realtà e strumenti diagnostici come meglio crede, e con le mie affermazioni non intendo denigrare il lavoro di coloro che adottano un tale sistema diagnostico.
Mi riservo solo il diritto di criticare, nel pieno rispetto delle idee altrui, ciò che a mio personalissimo parere non risponde ai principi che secondo me dovrebbero guidare il comportamento professionale di un serio medico.
Ma è sotto il profilo più umano che gli esempi riportati di elaborazione di ipotesi pseudoscientifiche dovrebbero colpire, causando sofferenza, tutti coloro che abbiano a cuore il rispetto per modalità corrette di acquisizione e diffusione della conoscenza, in qualunque campo. Trovo personalmente molto deprimente osservare come medici mediocri, incapaci di emergere nella loro professione, si rifugino nel facile mondo delle medicine alternative in cerca di quel riconoscimento e apprezzamento che nella loro professione non riescono ad avere. Con l’aggravante di illudere persone ancora più ingenue, superficiali e ignoranti di loro, proprio su ciò che tutti noi abbiamo di più caro, e cioè la possibilità di cura della nostra salute.