Omeopati, rassegnatevi: l’omeopatia è inutile! Uni.Psi
Pubblichiamo con piacere, condividendo l’indignazione del nostro socio, la mail inviataci da un collega e relativa alla pubblicazione della replica della società Guna a un nostro articolo. Anche noi siamo sinceramente indignati per il continuo implicito attacco alla visione razionale della vita che gli omeopati sferrano continuamente, accusando chiunque non creda nella loro ideologia di essere ignoranti o di vedute ristrette e di non avere a cuore la cura dell’umanità (ovviamente tramite la somministrazione di costosi farmaci omeopatici). Da anni illustriamo attraverso il nostro sito e i nostri corsi una visione della realtà che attinge ad ogni possibile ipotesi, purchè non di pura fantasia. Essere accusati, sepur indirettamente, di ignoranza e di ristrettezza mentale, proprio dai fondamentalisti omeopatici che continuano a dare per certi dati di fantasia, è un comportamento arrogante e presuntuoso che siamo costretti a sopportare, ma non in silenzio.
Caro Presidente,
Ti scrivo dopo la lettura dell’ennesimo, patetico tentativo di giustificazione dell’esistenza della medicina omeopatica pubblicato sul sito.
Posso sfogarmi? Non ne posso più. E come me, tanti colleghi non ne possono più di essere presi in giro da persone che, pur in buona fede, dovrebbero occuparsi della nostra salute e non sanno quello che fanno e che dicono.
Sono stufo di essere insolentito da questa setta di fondamentalisti omeopatici che pretendono di essere una classe eletta, l’unica ad aver compreso come funziona il mondo, e che pretende di insegnarla agli infedeli. Sono stufo di questo loro atteggiamento pedagogico paternalistico, che dà per scontata l’estrema ignoranza e ristrettezza mentale del non credente, con una supponenza e una arroganza che si giustificano solo con qualche anomalia dei loro processi cognitivi.
Se non si crede nell’omeopatia, secondo i sempre uguali proclami pubblicitari degli omeopati, implicitamente, ma secondo una logica necessaria e stringente, si è stupidi, ignoranti, irresponsabili, incapaci di leggere la realtà dei fatti, si è condizionati ideologicamente. E’ straordinario come i sostenitori di una ideologia come l’omeopatia accusino di atteggiamento ideologico chi si attiene alle regole e ai principi della logica e del metodo scientifico, il quale, per sua natura, non può essere ideologico perché votato alla falsificazione delle ipotesi. Ma lo sapranno, gli omeopati, in cosa consiste il pensiero logico scientifico, su cui si è basata la loro formazione di medici allopatici?
E’ curioso, e si spiega solo con un narcisismo evidente, che una esigua minoranza pretenda di conoscere da due secoli la verità e di insegnarla agli altri. I quali, da due secoli, sono la maggioranza e continuano a pensarla diversamente. Possibile che da due secoli questa setta sia portatrice di una verità che la stragrande maggioranza della popolazione non vuole comprendere? E perché mai? Se lo sono chiesto? Quanti secoli dovremo aspettare perché l‘omeopatia si diffonda come ha fatto ogni forma di cura che serviva a qualcosa?
Vedi, se questi personaggi si limitassero a credere nelle loro fantasie, e si occupassero di tradurle in pratica clinica tramite sperimentazioni serie, sarebbero dei ricercatori apprezzabili. Ma gli omeopati si limitano a riproporre antiche superstizioni spacciandole come dati scientifici sulla pelle degli sprovveduti loro clienti, che non si fidano dell’efficacia del farmaco, ma solo del medico che lo prescrive. Oggi, abbandonato il premio Ignobel Benveniste, essi hanno trovato nel premio Nobel Montagner il loro alfiere. Peccato che questo personaggio non sia un sostenitore dell’omeopatia, ma abbia solo dichiarato il suo interesse, condivisibile da tutti, verso ricerche effettuate su farmaci molto diluiti. E’ bastato questo per far gridare al miracolo gli omeopati, che hanno avuto conferma, solo loro, che le loro fantasie avevano già trovato riscontro scientifico. Si tratta di persone ferme allo stadio infantile del “come se” e che approfittano a mani basse degli evidenti limiti della medicina tradizionale e dell’effetto placebo per crearsi una nicchia nella quale sguazzano da due secoli senza aver mai prodotto alcun beneficio dimostrabile all’umanità (salvo, come al solito, i dati sul proselitismo e la diffusione della loro fede).
Prima di tutto, quindi, essi continuano nella loro crociata fondamentalista senza rendersi conto che, se da due secoli la stragrande maggioranza della popolazione mondiale continua a non curarsi con l’omeopatia, e sicuramente nessuno lo fa per patologie serie, la logica vuole che, probabilmente, siano loro ad essere in torto e ad avere una visione ristretta. Chissà perché una minoranza di medici creativi e incapaci di affrontare la realtà, dovrebbe insegnare al resto del mondo l’apertura mentale e l’uso dell’intelligenza critica, quando sono loro ad essere una esigua minoranza, ignorata e ridicolizzata dal resto del mondo.
Il problema, caro Presidente, è, come tu osservi da anni, molto più vasto e di tipo etico, politico e sociale.
Come tu osservi, ci troviamo di fronte a una pseudofarmacologia alternativa che è sostenuta da decenni dagli interessi economici delle aziende produttrici di farmaci omeopatici e dall’indotto che esse hanno creato su una pura illusione.
Vorrei fare osservare come la replica della Guna non è quella di una azienda farmaceutica, ma di una azienda commerciale che intende promuovere i suoi prodotti. Io lo trovo sconcertante. Nessuna azienda che produca o venda farmaci, quelli veri, si è mai trovata di fronte alla necessità di spiegare che i suoi prodotti sono garantiti dall’approvazione del Mahatma Gandhi, e che sono graditi e utilizzati con successo da milioni di persone. Ma stiamo parlando di efficacia dei farmaci, oppure di vendita di prodotti alimentari?
A prescindere dalla considerazione che, il fatto che una azienda cerchi di accreditare l’efficacia dei suoi prodotti citando un personaggio come Gandhi sia un espediente squallido e assolutamente ridicolo per una azienda che vorrebbe darsi un’aura di scientificità, mi sconvolge il fatto che questa azienda, come tu hai sempre fatto notare, si comporta e replica come una azienda che vende scarpe, o cioccolatini, e non farmaci.
Prima di tutto, la supponenza e l’arroganza di voler rappresentare una realtà altra, quella dei seguaci della pseudoscienza. Ma chi siete, omeopati, per voler insegnare al prossimo che esistono modi diversi di leggere la realtà? Chi siete, per dare per scontato che chi vi considera dei semplici spacciatori inconsapevoli di illusioni, non ha studiato per anni la materia, che conosce molto meglio di voi, magari sotto un angolo visuale diverso, ed è arrivato a questa conclusione dopo anni di studio? Chi siete, per volerci insegnare a leggere la realtà senza atteggiamenti ideologici, voi che vi affidate a testi sacri della fine del settecento e a principi ridicoli e infantili di pseudoscienza? Chi siete, per accusare il prossimo di incapacità di leggere le cose come stanno? Non vi basta il fatto ci essere una setta minoritaria da due secoli e di essere screditati da milioni di scienziati? Chi siete, per dare per scontato che solo voi sappiate come si legge uno studio scientifico e come sia possibile curarsi con successo con l’omeopatia?
Per quale motivo, caro Presidente, la stragrande maggioranza della popolazione deve continuare ad essere insolentita e denigrata come priva di apertura mentale perché non crede nello scontro quantico di particelle che attiverebbe le proprietà del rimedio omeopatico?
Per quale motivo persone come gli omeopati, che vivono rubando le caramelle ai bambini, e cioè illudendo se stessi e il prossimo circa proprietà mai dimostrate dei loro farmaci, devono diffamare e disprezzare tutti coloro che non la pensano come loro, colpevoli, con la loro ristrettezza mentale, di non volersi piegare al verbo omeopatico e di non finanziare le già milionarie aziende del settore?
Stiamo parlando di salute, non di prodotti commerciali, e in tema di salute vale il fatto che, se un farmaco funziona, si diffonde e basta, senza bisogno di tirare in ballo Gandhi e statistiche sulla diffusione delle medicine non convenzionali. Non c’è stato bisogno di spendere miliardi in pubblicità, di citare Gandhi e di pubblicizzare la diffusione del prodotto, quando si è scoperta l’efficacia degli antibiotici, degli antinfiammatori, degli analgesici. Solo una mentalità di ristrettissime vedute può pensare che gli interlocutori non abbiano una rappresentazione della realtà corretta, e che questa debba essere fornita da questa setta di illuminati. Non passa per la loro testa che chi critica l’omeopatia lo fa, magari, perché la conosce meglio degli omeopati, perché in passato l’ha studiata e praticata, accorgendosi presto della sua inconsistenza. Hai ragione, quando il deficit è quello della teoria della mente, è impossibile che i meccanismi di difesa che garantiscono la coerenza cognitiva possano far emergere la consapevolezza che chi non crede nell’omeopatia non sia un ignorante e un imbecille.
In secondo luogo, il dato della diffusione. Ridicolo. Per quanti anni ancora dovremo farci prendere in giro da persone che pretendono di far valere l’efficacia di un farmaco citando dati sulla diffusione delle medicine alternative? Oltretutto, il dato, monotonamente ripetuto anche questa volta, è palesemente falso e oltretutto ininfluente. Primo: da quali fonti si ricava il fatto che 11 milioni di italiani utilizzano con successo farmaci non convenzionali? Sicuri che non si tratti di un dato molto superficiale, rilevato con criteri poco scientifici e contraddetto da tanti altri dati diversi? Prima di tutto, in quella ipotetica cifra sono compresi, e mai gli omeopati lo ricordano (non per disonestà intellettuale, ma per uno specifico deficit cognitivo) tutti i tipi di trattamenti non convenzionali, comprese le tisane per la sera, lo yoga e le tecniche di respirazione. Quindi, citare un dato statistico come se in quel numero abnorme fossero ricompresi tutti coloro che consapevolmente utilizzano le medicine non convenzionali, e citare quel dato a sostegno dell’efficacia dell’omeopatia è chiaramente fuorviante, ingannevole e poco serio. Dimenticavo: gli omeopati tendono a fare di ogni erba un fascio quando devono fornire numeri di diffusione, mentre tendono a distinguersi dalla massa dei guaritori quando rivendicano il fatto di essere medici (allopatici, prima di tutto) chiaramente falso. E poi cosa significa, che questi italiani utilizzano con successo queste cure? Da quando il criterio del successo è utilizzato per determinare l’efficacia di una cura? E da quali dati si evince il fatto che queste cure abbiano avuto successo? Chi può valutare se si tratta di successo, il paziente che ha avuto benefici dall’assunzione di un floriterapico o di una tisana? Possibile che non si rendano conto che in medicina non esistono i successi e i gradimenti per la diffusione di sistemi di cura? Forse 11 milioni di italiani sono guariti tutti dalle loro malattie senza mai usare farmaci convenzionali? Tutti i rimedi non convenzionali hanno funzionato? Se è così, lo si provi, altrimenti, questo è solo uno squallido esercizio di propaganda scorretta, per usare un eufemismo. Insomma, sostituire ai dati di efficacia, che sono pochi, e poco significativi, con quelli della diffusione e del gradimento è una tecnica propagandistica indegna per persone che vorrebbero occuparsi di cura di malattie.
E poi, viene il bello.
Ancora una volta, la mentalità magico-infantile emerge prepotente, e gli omeopati si rifugiano nel gioco. “Giochiamo che noi siamo più forti numericamente?” E, nella loro completa immersione nel pensiero magico, continuano a non rendersi conto che, a questo gioco, sono perdenti. Quindi, stiamo al gioco, e portiamoci sul piano del loro approccio infantile alla realtà. Ammettiamo che il dato degli 11 milioni di italiani si riferisca tutto a coloro che hanno utilizzato con successo l’omeopatia. Bene. Questo significa che circa cinquanta milioni di italiani preferiscono ad essa i farmaci convenzionali. Quindi: “Omeopati, avete perso!”, lo dicono i dati!. Avete perso una partita dietro l’altra da duecento anni!! Rassegnatevi! Se solo voi continuate a sostenere, insieme ad astrologi e cartomanti, la possibilità di usare la magia a fini pratici, ci sarà un motivo se continuate ad essere una minoranza, arrogante, presuntuosa e ricca, ma pur sempre una minoranza. Rassegnatevi! Avete perso! Non esiste nessuna idea e nessuna forma di cura che non si sia mai dimostrata così inutile come la vostra, in ben duecento anni di insuccessi continui, proprio nella vostra opera di proselitismo, finanziata da pubblicità e favorita dall’interesse economico. Continuate a spacciare i vostri farmaci, ma avete perso! Quelli che servono a qualcosa, si diffondono senza citare Gandhi e le statistiche. Si diffondono e basta perché sono utili ed efficaci! Forse è per questo che i farmaci omeopatici sono venduti con successo solo nell’Occidente più ricco, ma non siano graditi, a quanto pare, là dove malattie lievi, che voi sostenete di curare, in quei paesi sono causa di morte. Nessuna azienda omeopatica manda i suoi farmaci nei paesi meno sviluppati e non esistono omeopati senza frontiere o omeopati che curano i bambini negli ospedali pediatrici di emergency, ma solo quelli che operano a pagamento nei loro studi privati. E vorreste avere il nostro apprezzamento, per questa vostra opera di diffusione della magia omeopatica tra persone più deboli psicologicamente di voi?
Che anche in Italia medici di basso profilo si dedichino all’omeopatia, incapaci di fare il loro mestiere, è un dato di fatto, e ammettiamo che essi siano 20000. Bene, anche qui, omeopati, avete perso! I medici che non prescrivono farmaci omeopatici sono molti, molti di più. Avete perso un’altra volta! E’ da due secoli che continuate a perdere, e a non trovare che una sparuta minoranza di sostenitori! rassegnatevi, siete perdenti! E anche i medici omeopatici, di fronte a disturbi seri, tornano al farmaco convenzionale. A cosa servite, allora, se non a illudere persone che avrebbero bisogno di cure serie e non di illusioni spacciate a caro prezzo?Non esiste nessun medico omeopatico che non sia un personaggio di bassissimo profilo, nessuno che abbia mai fornito al mondo qualche innovazione o scoperta significativa. L’unica vostra occupazione è quella di radunarvi in Assemblee e convegni, farvi tante foto di gruppo e raccontarvi a vicenda i vostri successi, tra di voi, come le tribù dei talebani! Omeopati, avete perso! Nessuna scoperta è mai stata effettuata in omeopatia, nessun medico ha vinto un Nobel per l’omeopatia, nessuna malattia è curata con l’omeopatia meglio che con i farmaci convenzionali. L’omeopatia è inutile su tutte le malattie serie, su quelle psichiche, su quelle che richiedono interventi di urgenza. Non esiste un farmaco omeopatico che curi il dolore, nessuno che curi nulla. Ma perché dovremmo darvi retta?
Non meritate il nostro apprezzamento perché il vostro livello di consapevolezza è drammaticamente regredito o fissato allo stadio del pensiero infantile. E voi dovreste occuparvi della salute delle persone?
Se invece cerchiamo di ritornare al pensiero logico scientifico, sul quale, come noto, gli omeopati non saranno in grado di seguirci, la domanda che poniamo da sempre è sempre la stessa: “ma se i farmaci omeopatici funzionano, non hanno effetti collaterali e hanno la stessa efficacia dei farmaci convenzionali, perché solo 11 milioni di italiani e non tutti si curano con l’omeopatia? Perché solo 20000 medici, e non tutti? Smettetela di ignorare le possibili risposte, aggrappandovi sugli specchi del complotto internazionale ordito contro di voi, illuminati e misconosciuti benefattori dell’umanità, e smettetela di insultare la classe medica seria accusandola di mentalità retrograda e vedute ristrette.
Se si vuole dimostrare di essere adulti che hanno smesso da tempo di giocare al piccolo chimico, perché non si danno una risposta a questa domanda? Perché da due secoli, nonostante l’omeopatia funzioni, gli omeopati devono arrampicarsi sugli specchi e fare patetici esercizi di equilibrismo sul filo della fantasia infantile per dimostrare che questa cura funziona? Se funziona, perché non si diffonde immediatamente? Avete avuto due secoli per diffonderla, e ancora oggi, il mantra che continuate a ripetere è che persone illuminate e sagge li prescrivono, mentre gli altri sono ignoranti o imbecilli? Chissà se gli omeopati si accorgono del fatto che, qualificando come saggi i medici che prescrivono farmaci omeopatici, l’inferenza corretta conduce alla conclusione che gli altri medici, la stragrande maggioranza, non sono saggi, ma sono, quindi, ignoranti, incompetenti, irresponsabili. Chissà se si rendono conto di quello che dicono e delle implicazioni delle loro temerarie affermazioni?
In conclusione: smettetela, illuminati omeopati, di crogiolarvi nel vostro narcisismo, di dare lezioni al popolo ignorante circa la saggezza e l’efficacia della vostra fede, e rispondete all’unica domanda cui vi ostinate a non rispondere. Chiedetevi perché, se la vostra medicina è efficace, e in libera vendita in farmacia, essa non si diffonde come hanno fatto tutti i farmaci efficaci.
Grazie, Presidente, per avermi permesso questo sfogo, ma l’insolenza e la presunzione di questi personaggi è veramente esasperante.
Oltretutto, e me lo lasci dire, fuori dai denti, noi siamo psicologi o counselor che non devono vendere nulla, ma hanno scelto di praticare la strada della conoscenza tramite gli strimenti scientifici del dubbio sistematico e della ricerca di falsificazione delle ipotesi. Siamo, se me lo permette, dei liberi pensatori, e se esprimaiamo le nostre idee, è solo perchè sono frutto di una vita di studio e di esperienza lavorativa. Gli omeopati, invece, devono vendere la loro medicina omeopatica, i farmacisti i farmaci omeopatici, e la Guna, ovviamente, deve vendere i suoi prodotti. Ha senso un confronto quando esiste un tale conflitto di interessi da parte degli omeopati?
Distinti saluti
Dr. Fabio Conforto