L’esperienza del volo senza aereo – UNIPSI
A Frassinetto, in provincia di Torino, è operativa da meno di un anno una straordinaria iniziativa che ha coinvolto alcuni giovani e meno giovani intraprendenti nella realizzazione di una proposta che ci sembra totalmente in linea con una filosofia di vita che ricerca, naturalmente ed ecologicamente, il mantenimento e il miglioramento della qualità di essa.
Arcansel (www.arcansel.it) è una spettacolare struttura ludico ricreativa all’aria aperta realizzata nel Comune di Frassinetto, con la quale si può provare l’emozione di volare appesi ad un cavo metallico con apposita carrucola ed imbrago. L’impianto è composto da una fune principale e da un cavo di segnalazione – ad unica campata – ancorati alla Stazione di Partenza (m 1298 s.l.m.) ed alla Stazione di Arrivo (m 1040 s.l.m.), per uno sviluppo complessivo di m 1800 di volo libero, tanto da detenere il primato assoluto nell’essere “il volo su fune più lungo delle Alpi”.
Il volo si effettua in posizione orizzontale con la testa rivolta verso il basso; questo è permesso da particolari imbragature, molto simili a quelle usate per i voli in parapendio. Dopo aver ricevuto il materiale il personale aiuterà ad indossarlo; prima di agganciare la persona al cavo, l’addetto al lancio farà un ulteriore controllo dell’attrezzatura. L’imbrago viene quindi agganciato ad uno speciale carrello che scorre su un cavo d’acciaio da 24 mm (fune principale lunghezza 1800 m); il dislivello massimo tra fune e terra è di circa 400 m mentre il dislivello tra monte (partenza) e valle (arrivo) è di circa 260 m. Il volo dura in media 70 secondi con una velocità massima di circa 140 km/h. Tempo e velocità variano in base al peso ed al vento.
Per quale motivo una associazione culturale e un istituto di formazione che si occupa di qualità della vita come UNIPSI suggerisce una esperienza come quella sopra illustrata?
La risposta è molto semplice e coerente con l’impianto teorico nelle nostre scuole, rivolte a diffondere la cultura della salute e del benessere che si fondi sulla ricerca consapevole del significato della vita attraverso tutti gli strumenti, gli stimoli e le esperienze (sane, naturali, rispettose del prossimo e dell’ambiente) che la vita stessa ci può offrire.
L’esperienza di questo “volo” è straordinariamente coinvolgente ed emozionante senza essere traumatica (come potrebbe essere il lancio con un paracadute) e fornendo la sensazione più simile che si possa provare all’esperienza del volo libero (quello dei paracadutisti è infatti fondamentalmente una caduta a forte velocità, più che un vero e proprio volo). Essa è fruibile da chiunque, non richiedendo alcuna preparazione o predisposizione fisica e mentale. Al tempo stesso, tuttavia, essa fornisce, in poche decine di secondi, sensazioni uniche e profonde che coinvolgono il rapporto di ciascuno con il proprio corpo e con l’ambiente circostante in una condizione di solitudine. Quello che si vive è il silenzio di un volo sulla campagna sottostante, rotto solo dal leggero suono della carrucola e dall’attrito dell’aria sul proprio corpo. Si tratta di una di quelle esperienze, brevi ma intense, per cui vale la pena di vivere. Ma questo è soltanto il parere nostro e di quelli che abbiamo intervistato al termine della loro esperienza. Naturalmente, chi concepisce la vita come un susseguirsi di malanni, disgrazie e malattie alle quali occorre porre riparo attraverso la sottoposizione a cure mediche e a terapie alternative, considererà il nostro suggerimento come l’ennesimo esempio di proposta bizzarra proveniente da persone bizzarre. A tutti coloro, invece, che concepiscono la vita come ricerca della salute e del benessere, per se stessi e per gli altri, rinnoviamo il suggerimento a sperimentare il “volo”.
Cliccando sul link seguente è possibile visionare il breve video del volo effettuato dal presidente UNIPSI Guido A. Morina: