Naturopatia: credere nelle bufale significa avere una mentalità aperta?
Come amava dire Lord Chesterton, il problema che nasce dal fatto che la gente non crede più in Dio, non è che non creda più in niente, ma che creda in tutto.
Una delle giustificazioni alla povertà culturale delle molte discipline inutili che compongono la naturopatia tradizionale (ma anche della povertà intellettuale dei suoi sostenitori), sta nella bizzarra trovata secondo cui affermare di credere in ipotesi assurde e sconfessate dal buon senso, dall’evidenza e dalla storia sia segno di superiore levatura intellettuale, di apertura mentale, di illuminazione e intelligenza. Non ci sembra che le cose stiano proprio così. Credere nei cristalli e nel potere terapeutico delle acque ionizzate, recitare mantra e preghiere di invocazione a entità ultraterrene (come il leggendario dr. Bach, ormai salito nell’Olimpo degli Dei e assurto alla dignità di Dio di tutti i creduloni) sostenere l’effetto pari all’antibiotico dei semi di pompelmo, convincersi di canalizzare energie universali e guarire per telefono non sono segni di apertura mentale, ma di alterazione evidente dell’equilibrio cognitivo.
Credere senza conoscere ciò che è stato ampiamente dimostrato (l’omeopatia non serve a niente, rassegnatevi!) è solo stupida ostinazione e segno di fondamentalismo ideologico. Credere nella possibilità che la scienza dimostri un giorno l’esistenza dei meridiani e dei chakra è solo il tentativo infantile di giustificare il fatto di voler credere in essi per potersi atteggiare come guaritori illuminati.
Certo che ciò che un tempo era magia ora è scienza. Ma solo perchè gli scienziati, e non i maghi si sono occupati della faccenda, altrimenti la medicina sarebbe ancora ferma alla cura con sanguisughe e salassi, e la chimica un’ affascinante insieme di rituali esoterici, tra alambicchi e code di rospo.
Certo che tutto è possibile, e che il futuro ci riserverà sorprese straordinarie. Ma lo farà il futuro, non il passato, e quello che conosceremo in futuro non sarà mai la conferma di qualche oscura intuizione di antichi popoli più saggi di noi. La medicina tradizionale cinese non troverà mai conferma in nulla, perchè è una filosofia che aveva significato solo nel suo contesto storico e culturale. Non ne avrà nessuno in futuro. Perchè continuare a credere in essa? non è meglio riconoscere la propria ignoranza, e ammettere che la cura della salute e del benessere del prossimo non si improvvisa frequentando corsi di magia e recupero di antiche tradizioni, utili solo per nascondere la propria debolezza mentale?
Dr. Paolo Del Santo