Validità e superiorità della certificazione UNIPSI rispetto a quella della Legge 14 gennaio 2013, n. 4 sulle professioni non riconosciute.
L’Università popolare di scienze della salute psicologiche e sociali è una associazione culturale di ricerca scientifica aderente al Consorzio nazionale delle università popolari italiane, il quale è stato riconosciuto con specifico decreto legislativo dal Ministero dell’Università e della ricerca scientifica almeno 15 anni prima della legge che accetta di delegare ad associazioni private la definizione dei criteri per esercitare le professioni non riconosciute.
In primo luogo, quindi, l’Università popolare di scienze della salute psicologiche e sociali opera già con il pieno riconoscimento legislativo, senza che ci sia bisogno di alcun riferimento ad altre normative in ambito di professioni non riconosciute, ed opera sulla base del riconoscimento diretto del Ministero dell’Università e della ricerca scientifica e non, come le scuole che si riconoscono nella normativa della legge in questione, attraverso un riconoscimento non legislativo e non ministeriale, indiretto, da parte di semplici personaggi che operano all’interno di organizzazioni commerciali per la vendita di diplomi.
In secondo luogo, i professionisti che operano a seguito dell’acquisizione di titoli rilasciati dall’Università popolare di scienze della salute psicologiche e sociali non sono semplici counselor, naturopati o operatori del benessere, ma sono Consulenti della salute specializzati nei diversi indirizzi (counselor psicobiologico, di nutrizione, di erboristeria, di naturopatia scientifica o energetica). Il ruolo, le funzioni e i contenuti dell’attività professionale dei consulenti della salute sono stati definiti in maniera autonoma esclusivamente dall’Università popolare di scienze della salute psicologiche e sociali e non hanno quindi nulla in comune con quelli di altre categorie come i naturopati tradizionali o i counselor psicologici cui fa riferimento la legge in questione.
Di conseguenza, qualsiasi normativa che pretenda di assoggettare le categorie professionali formate e certificate da UNIPSI non può applicarsi ad esse, in quanto professioni autonome e ben distinte da quelle cui fa riferimento la legge in questione. I consulenti scientifici in naturopatia e discipline bionaturali, nonché i counselor ad indirizzo psicobiologico formati dalle nostre scuole, quindi, possono esercitare tali attività soltanto a seguito di specifica formazione e certificazione fornita dall’Università popolare di scienze della salute psicologiche e sociali. Diffidiamo, quindi, qualsiasi ente, associazione, federazione o organizzazione ad appropriarsi delle prerogative e delle competenze delle specifiche, autonome e prestigiose figure professionali formate soltanto dalla nostra Università popolare.
In terzo luogo la legge in questione ha il solo scopo, non dichiarato, di fare emergere il reddito sommerso di tutti coloro che operano in clandestinità o in semiclandestinità, in qualunque settore economico, commerciale, di servizi. La nostra Università popolare si rifiuta, quindi, di essere assoggettata a criteri stabiliti da una legge che intende semplicemente rendere fiscalmente riconoscibili categorie professionali di ogni tipo: escort e fornitori di prestazioni sessuali di qualsiasi tipo, astrologi, cartomanti, veggenti, guaritori, naturopati che svolgono l’attività di medici e counselor che pretendono di praticare psicoterapia breve e spicciola senza abilitazione.
Da ultimo, si consideri che le disposizioni della legge in questione non sono vincolanti e i criteri che sono stati definiti in maniera poco cristallina ai fini della certificazione sono norme UNI anch’esse non vincolanti. Sul sito dell’organizzazione che ha dato vita a questa straordinaria iniziativa con finalità commerciali, si legge infatti, proprio per evitare conseguenze penali nei confronti dei promotori che:
E’ doveroso ricordare come tale certificazione non rappresenta un riconoscimento istituzionale della professione del naturopata, prerogativa esclusiva del Legislatore, ma un’importante valorizzazione delle competenze acquisite nel corso degli anni. (http://www.naturaliter.org/qualita/).
Quello che i promotori di tale iniziativa non dichiarano, tuttavia, è che la costosa, lunga e inutile procedura proposta dalla legge in questione non comporta alcun riconoscimento o regolamentazione nel merito della professione, tant’è vero che essa consente soltanto l’inserimento delle associazioni di categoria dei naturopati all’interno di un elenco archiviato presso il Ministero dello sviluppo economico, e non certo di quello per l’istruzione o della salute.
Inoltre, si consideri che nessun valore legale può avere un percorso di studi rispetto al quale non siano preventivamente indicati i testi e manuali di riferimento, e gli esami siano stati superati tramite una prova orale della quale non esiste traccia, e di fronte a una persona che non è, evidentemente, una Commissione d’esame regolarmente istituita.
Si consideri anche che la certificazione fornita dall’Università popolare di scienze della salute psicologiche e sociali è completamente gratuita e lascia alla responsabilità del singolo professionista l’aggiornamento continuo, fornendogli gli strumenti, i corsi e i master di perfezionamento che egli potrà scegliere di frequentare in piena libertà.
La certificazione di cui alla legge in questione, invece, si dichiara immediatamente interessata principalmente al relativo tariffario, e cioè alla necessità di un esborso per sostenere un esame, di un altro esborso per la prima iscrizione all’associazione, e un esborso continuo annuale per poter essere considerati professionisti certificati da tale associazione, rivelando il suo intento principale, che è quello di portare acqua (o denaro) alle scuole di naturopatia e di counseling che hanno brigato politicamente per ottenere una legge che favorisse i loro esclusivi interessi commerciali, senza alcun rispetto per tutti coloro, scuole, organizzazioni di formazione e cittadini, che non si identificano nei criteri che sono emersi a seguito della pubblicazione di tale legge.
Naturalmente, tutte le persone e le organizzazioni serie, non solo le università popolari, hanno fin da prima della sua pubblicazione dichiarato la loro assoluta contrarietà allo spirito e ai contenuti della legge in questione. Si veda, a titolo di esempio, la posizione degli psicologi in:
Per approfondimenti si veda anche