Diventare naturopata: esercizio abusivo della professione medica?
Diventare naturopata: esercizio abusivo della professione medica?
Diventare naturopata: esercizio abusivo della professione medica o pratica legittima? La professione di naturopata tradizionale, così come insegnata dalla quasi totalità delle “Scuole di naturopatia”, può essere esercitata da chi non sia medico soltanto esercitando abusivamente la professione medica o configurando il reato di abuso della credulità popolare (ciarlataneria). La naturopatia tradizionale non è una professione ma un prodotto di marketing. L’unica professione che opera sulla salute, il benessere a scopo informativo e non terapeutico-clinico, in modo legittimo e corretto, è quella di Consulente della salute, estranea all’ambito sanitario perché si configura come attività di informazione, educazione e formazione rivolta alla ricerca di una migliore qualità della vita. Solo questo è il significato della pratica naturopatica, non certo quello di effettuare diagnosi e somministrare cure pseudomediche.
Diventare naturopata: esercizio abusivo della professione medica o pratica esercitabile anche da chi non sia medico? E’ ormai evidente per tutti, salvo per i titolari delle scuole di naturopatia commerciale, che la professione di naturopata tradizionale non può essere esercitata per mancanza di legittimità, di contenuti, di scopi e di limiti deontologici definiti.
Si osservi, infatti che:
- Omeopatia, che in molte proposte di legge, e secondo l’OMS, è una delle materie di base della naturopatia, è stata cancellata dai programmi di quasi tutte le scuole di naturopatia, e viene esercitata e insegnata soltanto da medici “omeopatici”. Una sentenza della Cassazione attribuisce solo ad essi la competenza a prescrivere i relativi farmaci.
- Agopuntura, massaggi e tecniche corporee di vario tipo sono di competenza esclusiva di medici, fisioterapisti ed estetiste.
- L’iridologia è una disciplina assolutamente priva di fondamento scientifico ma anche di validità, affidabilità ed efficacia, più simile a una pratica da ciarlatani che di professionisti della salute.
- L’uso di apparecchiature per la diagnosi “energetica”, la floriterapia, cristalloterapia e simili sono chiaramente bufale che arricchiscono da sempre poche aziende e molti personaggi di basso profilo che vivono ai margini della legge, speculando sull’ignoranza e la dabbenaggine dei loro clienti.
- Nutrizione e dietetica sono discipline di competenza medica o dietistica, cioè di professionisti abilitati in ambito sanitario. Si noti come anche i biologi sedicenti “nutrizionisti” sono stati recentemente (e per l’ennesima volta) dichiarati come impossibilitati per legge a somministrare diete, di competenza esclusiva medica (Si veda in proposito, per esempio, il sito: http://www.online-news.it/2011/04/06/diete-i-biologi-non-possono-prescriverle-il-tribunale-da-ragione-ai-medici/). A maggior ragione tale possibilità è preclusa ai naturopati.
- La fitoterapia è una disciplina di competenza medica, per la quale esiste oggi una laurea specifica in Farmacia, (in “Preparazioni erboristiche”), che sostituisce il vecchio diploma in erboristeria.
Cosa rimane? Nulla, se si concepisce la naturopatia come pratica pseudomedica dedicata a coloro che non abbiano avuto il tempo, la possibilità, la voglia e la capacità di laurearsi in medicina e cerchino un percorso abbreviato per inventarsi una professione.
Diventare naturopata: esercizio abusivo della professione medica o business? Non esiste alcun motivo razionale per cui si debba continuare a proporre il riconoscimento di questa professione, se non l’interesse economico di tutti coloro che vivono sul mercato redditizio della didattica e della formazione “alternativa” in naturopatia.
E’ invece ormai evidente a chiunque come l’unico sbocco professionale in tema di naturopatia è quello di qualificarsi come Consulente scientifico del benessere ad indirizzo naturopatico. La consulenza, come tale, non richiede alcun riconoscimento legislativo, ma solo professionalità e competenza, in quanto opera analizzando e interpretando il problema di salute del cliente, indirizzandolo ove necessario verso figure professionali specificamente competenti, e aiutandolo nella difficile e complessa ricerca della qualità della vita.
Dr. Livio Curti