VEGA TEST: attenti alle bufale
Decine di aziende operano sul mercato da alcuni anni vendendo apparecchiature presentate come utili per la diagnosi e il trattamento delle intolleranze alimentari, senza che di queste esista una precisa descrizione e qualificazione clinico-diagnostica, e quindi vendendo pure e semplici illusioni a caro prezzo. Il business è enorme e riguarda anche l’ingente drenaggio di denaro privato verso sedute specialistiche condotte da medici incompetenti e da dilettanti naturopati che si illudono di effettuare diagnosi su un fenomeno inesistente e non diagnosticabile con queste ridicole apparecchiature.
Nessuno dei suoi sostenitori riesce a superare l’ostacolo logico che si pone, e cioè che se esse funzionassero davvero e le intolleranze esistessero davvero, queste apparecchiature sarebbero di uso comune in tutti i reparti di allergologia di ogni Ospedale del mondo, e non solo negli studi privati di astuti medici e guaritori.
La società Named, con una strategia di marketing che sarebbe stata smascherata in poche ore, se utilizzata nel mondo “normale” del commercio e non in quello di sognatori alternativi come quello che stiamo analizzando, vende alla sola classe medica il suo cavallo di battaglia: il Vegatest expert. Naturopati e chiunque non sia medico ma disposto a pagare alcune migliaia di euro, possono invece ripiegare sull’apparecchio riservato ai terapisti di serie “B”, ma che svolge le stesse, inutili, funzioni, e cioè il Vegatest basis, di cui ci occuperemo tra poco.
Come per il Dria test, anche in questo caso il motivo per cui persone istruite, sebbene soltanto in medicina, o migliaia di consumatori, tra i quali almeno una parte con cultura e intelligenza superiori alla media, possano davvero credere alla favola di un apparecchio in grado di diagnosticare le intolleranze (ma anche le nostre malattie) attraverso l’”energia”, mi stupisce fino a un certo punto, dal momento che anche l’autore del presente libro fu tra i primi naturopati ad acquistare una apparecchiatura di questo tipo, se pur con l’attenuante di un’età più giovanile.
Quali le motivazioni di questo insano gesto? Direi fondamentalmente, nel mio caso, quella di voler credere a tutti i costi nel fatto che, pur non essendo medici, fosse possibile diagnosticare disturbi e guarire malattie; l’illusione, coltivata ad arte dalle aziende suddette, che la medicina tradizionale rifiuta metodi diagnostici così avanzati e che richiedono dimestichezza con materie come la meccanica quantistica; la speranza che davvero, dietro una di queste apparecchiature, si nascondesse inaspettatamente uno strumento effettivamente utile, nell’ingenua convinzione che, pur essendo stato scoperto, esso non fosse ancora stato riconosciuto scientificamente, nonostante la sua efficacia, per motivi a me sconosciuti.
Insomma, quando ci si trova nella necessità di reinventarsi una professione e non si voglia o non si possa seguire la formazione medica, si è costretti a ricorrere a vie alternative e a credere in esse. Come affermava Maslow, quando tutto ciò che abbiamo a disposizione è un martello, guarda caso tutto quello che ci circonda riesce ad assomigliare stranamente a un chiodo.
Torniamo quindi all’apparecchio Vega. I suoi sostenitori affermano che questi apparecchi misurino disturbi del flusso corporeo dell'”energia elettromagnetica” lungo i “meridiani dell’agopuntura”. In realtà questi apparecchi non sono altro che galvanometri abbelliti che misurano la resistenza elettrica della pelle quando viene toccata con una sonda. L’apparecchio emette una debole corrente elettrica continua (0.87 volt nel caso del Vegatest) che scorre lungo un filo dall’apparecchio fino a un cilindro di metallo, che il paziente tiene in una mano. Un secondo filo collega l’apparecchio ad una sonda, con cui l’operatore tocca “punti dell’agopuntura” sull’altra mano del paziente. Questo chiude un circuito a bassa tensione, e l’apparecchio misura il passaggio di corrente. L’informazione viene riportata su un indicatore a lancetta o uno schermo di calcolatore, che fornisce una lettura numerica su una scala da 0 a 100. Secondo la teoria di Voll, letture da 45 a 55 sono normali (“equilibrate”), letture sopra 55 indicano infiammazione dell’organo “associato” al “meridiano” che si sta esaminando, e letture sotto 45 suggeriscono una “stagnazione e degenerazione dell’organo”. In realta’ il valore del numero dipende dalla forza con cui la sonda viene premuta contro la pelle del paziente.
Inoltre, inserire ampolle nelle celle di un apparecchio Vegatest non influenza le letture dell’apparecchio. Questo non sorprende, dato che il vetro non e’ un conduttore elettrico.
Il Vega expert permetterebbe di verificare la risonanza o la dissonanza esistente tra le caratteristiche energetiche della persona sottoposta al test, e quella delle sostanze da testare, senza che queste siano materialmente presenti, ma solo attraverso la traccia informatica della loro impronta energetica catturata dall’apparecchiatura in questione. Non è necessario essere ingegneri esperti in informatica e in fisica dei quanti per sapere che quella appena esposta è pura e semplice fantascienza. I docenti della facoltà di Fisica, di Ingegneria e di Psicologia dell’Università di Torino, da me contattati in proposito, si sono rifiutati persino di prendere in considerazione quella che hanno subito defnito una “allucinente bufala per gli allocchi”.
Solo un bambino o un medico sul cui equilibrio mentale nutrirei seri dubbi potrebbe davvero credere che sia possibile realizzare un sogno così ardito e ai confini della realtà.
Solo medici e terapisti irresponsabili possono pensare di diagnosticare patologie, allergie e disturbi in genere con una apparecchiatura così priva di evidenze scientifiche in ordine alla sua affidabilità e utilità da essere paragonabile solo a un giocattolo elettronico per bambini.
Si consideri, poi, che queste apparecchiature possono misurare tutto quello che a qualunque folle passi per la testa: la sede di un ipotetico tumore, la carica energetica dei Chakra, l’età biologica in rapporto con quella anagrafica. Tutto ciò, tramite una scatoletta con alcune suggestive lucette, e dopo un addestramento di poche ore.
L’affidabilità di queste apparecchiature non è superiore a quella che si otterrebbe effettuando diagnosi con il pendolino del radioestesista o con una qualunque pratica magica, ma a quanto pare chiunque sia medico e possa portare a fondamento della propria attività diagnostica una qualunque pubblicazione a firma di un medico, se pur priva di ogni fondamento scientifico, pare che possa godere di una sorta di immunità, se non nei confronti della legge o dei principi deontologici della sua professione, almeno nei confronti di quelli della propria coscienza.
Il Vega test”Expert” viene descritto come utile per la diagnosi funzionale di disturbi organici, intolleranze alimentari ed allergie, per determinare l’età biologica, la presenza di geopatie, carenze alimentari, infezioni.
Ci troviamo di nuovo di fronte a una serie di disturbi dei quali la scienza non conosce cause ed effetti, come le geopatie (ma che queste apparecchiature rilevano senza problemi), o i soliti disturbi di cui tutti siamo affetti, in qualche misura.
Come funziona? Il manuale fornito agli acquirenti dell’apparecchiatura recita: “Utilizzando un puntale di misurazione, posto su un unico punto di agopuntura, è possibile determinare, attraverso la misurazione con alcune migliaia di fiale test memorizzate nell’apparecchiatura, se il paziente entra o meno in risonanza con la sostanza che si trova in quel momento nel ciclo di misurazione. Con questo procedimento viene verificato rapidamente ed efficacemente ogni tipo di disturbo del paziente ed è possibile determinare la terapia più adatta”.
Alcune ovvie considerazioni: si noti l’insistenza sul termine “misurazione”, quanto mai indicativo dell’ossessione allopatica, per nulla olistica e alternativa, di voler ridurre l’essere umano a un insieme di organi da misurare. Si osservi anche la straordinaria, infantile trovata di abbinare una serie di fantasiose assurdità per cercare di farne una verità scientifica: il puntale di misurazione non è altro che una penna di plastica con una punta metallica montata su una molla, la quale trasmette l’intensità della pressione prodotta sul dito del paziente all’apparecchiatura.
Ci rendiamo conto che tutto ciò possa sembrare incredibile, ma questi “scienziati” sono riusciti a convincere migliaia di medici che a muovere l’ago sull’apparecchiatura siano le biofrequenze del paziente e non la pressione della “penna” del medico sul suo dito.
Non esiste poi alcuna prova scientifica del fatto che le fiale test memorizzate sull’apparecchiatura misurinoeffettivamente le migliaia di sostanze test. In base a quale principio segreto, peraltro sconosciuto ai premi Nobel per la fisica? E in cosa consisterebbero queste frequenze?
La risposta è da ricercare nella fantastica trovata del “memoria Vega duplex”: “metodo di memorizzazione delle fiale test, brevettato da Vega, che attraverso un sistema analogico-digitale-analogico le trasforma in segnali elettromagnetici purissimi. (…). Il processo di memorizzazione (cioè di trasformazione delle fiale test in digitale) avviene in un’apposita cabina GTEM che consente di raccogliere le fiale originali evitando le oscillazioni di disturbo presenti nell’ambiente; ciò consente di isolare completamente le onde elettromagnetiche ma non i campi meramente magnetici. Grazie a questa cabina è possibile ottenere, per la duplicazione, lo spettro di oscillazioni proprio della sostanza originale”.
La comunità scientifica internazionale ignora queste strabilianti affermazioni, presa com’è a comprendere le basi di ciò che questi scienziati della Vega hanno invece già persino applicato commercialmente alla vita di tutti i giorni. Eppure, ripetiamo, ci sembra francamente privo di senso che almeno l’ordine dei medici non intervenga in proposito, visto che alcuni medici, nel segreto dei loro studi privati, si arricchiscono sulla credulità popolare individuando intolleranze inesistenti.
Tra le assurdità spacciate come verità scientifiche spicca il fatto che si voglia far credere che questa apparecchiatura avrebbe in pratica lo scopo di rubare l’anima delle cose, cioè trasformare e conservare sotto forma di frequenze elettromagnetiche le proprietà (quali? Tutte?) di ogni sostanza, sia essa un allergene, un organo o un tessuto corporeo, un cibo o il pelo di un gatto.
Appellandosi al principio della sostanziale equivalenza tra materia ed energia, è effettivamente comprensibile che ciò che noi percepiamo attraverso i nostri sensi come materia sia in realtà un insieme di frequenze energetiche, ma che queste possano essere captate, misurate e memorizzate con un procedimento noto solo a questi furbissimi imprenditori, mi sembra possa competere con buone speranze al titolo di “assurdità scientifica del secolo”.
Il fatto che poi tutto ciò possa essere utilizzato per diagnosticare, attraverso la risonanza o meno della persona con quella (ipotetica) frequenza, infezioni o intolleranze, è privo di ogni fondamento. È poi francamente deprimente, secondo noi, ridurre in pratica l’essere umano da organismo biologico (soggetto alle leggi della biologia) come è stato descritto fino ad oggi dalla medicina, a organismo fisico, nel senso di soggetto alle leggi della fisica classica, ricadendo in una ormai superata mentalità riduzionista. È altresì infantile pensare, senza fornirne prove, che tutta la nostra vita, la salute, l’intelligenza, le emozioni, la creatività umane, siano riconducibili solo a una questione di risonanza tra frequenze elettromagnetiche captabili e manipolabili attraverso queste apparecchiature.
Ancora una volta sorge spontanea la domanda: “ma perché, di fronte a tale e tanta prosopopea nell’esporre le caratteristiche di questi strumenti “scientifici”, la medicina si ostina a utilizzare metodi invasivi, qualche volta nocivi e pericolosi, senza tra l’altro poter mai mostrare la sicurezza ostentata da coloro che sostengono questi nuovi sistemi di diagnosi e cura?” Senza vergogna né imbarazzo questi personaggi assicurano infatti che “con questo procedimento viene verificato rapidamente ed efficacemente ogni tipo di disturbo del paziente ed è possibile determinare la terapia più adatta”.
Tutte le affermazioni contenute nel sorprendente opuscolo con cui l’azienda pubblicizza i propri prodotti, da cui abbiamo riprodotto questi stralci, sono accettate pedissequamente da, riteniamo, alcune centinaia di medici in Italia, nonostante si fondino su una concezione della salute e della cura che è di pura fantasia, priva di riscontri di qualsiasi tipo se non, in un circolo vizioso, attraverso il riferimento a teorie prive ancora una volta di fondamento scientifico.
Si noti, per esempio, come sia impossibile, secondo la comunità scientifica internazionale, poter diagnosticare l’età biologica (concetto già di per sé molto vago e che si presta a diversissime interpretazioni) tramite la pretesa rilevazione della risonanza tra l’energia della persona e quella contenuta in una ventina di misteriose fialette, senza bisogno di altri esami.
Se ci inventiamo un mondo fantastico, come fece Tolkien con il suo “Signore degli Anelli”, allora possiamo far combattere uomini, nani, elfi e hobbit contro orchetti e creature del male. Ma Tolkien sapeva di descrivere un mondo fantastico e non ha mai sostenuto di aver combattuto, da giovane, a fianco del mago Gandalf.
Qui il mondo fantastico è trasferito nella nostra realtà grazie alle rivelazioni “scientifiche” degli scienziati della Vega, i quali sono riusciti a convincere persone prive di ogni spirito critico che la necessità dell’aderenza al metodo scientifico non esiste, ma esistono campi di disturbo, energie in risonanza, meridiani e “correnti endorali”. Questi fenomeni, proprio perché parto della fantasia di menti deboli, possono efficacemente essere padroneggiate da alcuni uomini eletti, dotati di speciali strumenti, con un solo limite: funzionano solo se ci si crede.
Per esempio, con questa apparecchiatura si può effettuare uno “screening energetico”, cioè “una diagnosi computerizzata, automatica ed oggettiva della capacità di regolazione del paziente, della presenza di focolai e campi di disturbo, della condizione di infiammazione e di cronicizzazione”. Operare sulle energie è una pratica diffusissima nel campo delle medicine alternative, perché non essendo queste energie individuabili, misurabili e verificabili dalla scienza, consentono a chiunque di inventarsi diagnosi e terapie efficacissime. Si noti che tale diagnosi è possibile solo se crediamo nell’esistenza di una “capacità di regolazione” che sia misurabile e attivabile energeticamente.
In realtà, essa non è altro che la capacità omeostatica dell’organismo, insieme di fattori di autoregolazione e riequilibrio talmente complesso e dinamicamente mutevole, che non ha senso neppure pensare di misurarlo.
I focolai e i campi di disturbo esistono poi solo nella mente di chi li ha inventati, per cui è molto facile rilevarli per chi crede in essi. Quanto alla condizione di infiammazione e cronicizzazione, ripetiamo che nessun essere vivente è assolutamente esente da una qualche forma di infiammazione, per cui a diagnosticarla, in ogni caso, ci si azzecca.
Inoltre, ogni buon guaritore sa come diagnosticare un lieve disturbo inesistente e anche come farlo regredire prima che un esame diagnostico serio riveli qual è la situazione effettiva. Anche fenomeni di cronicizzazione sono facilmente diagnosticabili deducendoli attraverso una sommaria anamnesi che preceda il test, e specialmente, tirando a indovinare, se il paziente non è più giovanissimo, con una percentuale di successo che aumenta direttamente con l’aumentare dell’età di quest’ultimo.
Ma questi sono trucchi da ciarlatani che nessun medico, se pur inconsapevolmente e in buona fede, potrebbe mai mettere in pratica. Chi mai potrebbe pensare il contrario? Piuttosto, è probabile che in quei terapeuti che si sentono attirati da questi strumenti di cura il pensiero infantile emerga in tutta la sua drammatica complessità. È possibile che in questi casi ci troviamo di fronte a persone che, non riuscendo a resistere alle difficoltà che la loro professione pone, si rifugino in un mondo fantastico dove possono giocare ancora al dottore, utilizzando un righello a mò di termometro e una siringa per dolci della mamma per fare una iniezione, illudendosi di vivere davvero una situazione di diagnosi e cura.
Per esempio, se crediamo che il nostro corpo sia solcato di meridiani trasportatori di energia, allora possiamo usare il Vega expert per la “misurazione dello stato dei meridiani”: l’apparecchio infatti indica l’eventuale scompenso energetico di un meridiano, evidenziando, attraverso un grafico, quale meridiano è in iper o ipofunzione o in blocco” (è incredibile come dei medici possano senza vergogna e senza crisi di coscienza parlare di misurazione dello stato di qualcosa che non esiste!). L’ausilio di un grafico incrementa nelle menti deboli la convinzione di trovarsi di fronte a qualcosa di vagamente scientifico. Se coloro che praticano queste assurdità non avessero perso, insieme al senso critico, anche la capacità di utilizzare la logica e la razionalità, si potrebbero chiedere, dal momento che la medicina tradizionale cinese ritiene che ogni disturbo e malattia dipendano dallo squilibrio dei meridiani, perché non sia sufficiente questa sola funzione dell’apparecchio per diagnosticare e conseguentemente guarire i mali di tutta l’umanità in maniera indolore, non invasiva e inconsapevole. Ancora una volta, sembra che gli stessi sostenitori delle medicine alternative non si fidino di ciò in cui credono, e cerchino inconsciamente continue ulteriori conferme alle loro diagnosi.
Si ricordi che poiché l’energia, a differenza della materia, è sempre dinamica e per natura ineffabile, la diagnosi “energetica” è sempre corretta, perché manca la possibilità di una verifica contraria (se non altro perché quella di controllo, fatta in un altro momento, fotograferebbe una situazione energetica necessariamente mutata).
Quando si lascia spazio alla fantasia si creano spesso situazioni piene di attrattiva e di fascino, se questo è ciò che desideriamo, anche se non corrisponde alla realtà. La “terapia domiciliare con SI CARD”, per esempio, è un’ulteriore, fantastica applicazione fornita dall’apparecchiatura in questione: la SI CARD (una tesserina di carta con una banda magnetica) “funge da vettore per segnali magnetici memorizzabili con il Vega test expert e va applicata sulla pelle del paziente secondo le indicazioni del medico”.
Di cosa si tratta? In pratica, inserendo questa tessera nell’apposita fessura della macchina, essa si “caricherebbe” di frequenze elettromagnetiche che andrebbero a riequilibrare i famosi campi di disturbo (immaginari come i ben più noti Campi Elisi, probabilmente confinanti con essi).
Tenuta a contatto della pelle, essa produrrebbe i suoi benefici effetti senza che il paziente debba fare, ancora una volta, alcunché, se non affidarsi, nella più beata ignoranza, a questo innovativo sistema di cura.
Insomma, non so se il lettore si rende conto che se ciò che questa azienda afferma fosse vero, ci troveremmo di fronte a una rivoluzione terapeutica di portata planetaria, tale da sconvolgere positivamente la qualità di vita dell’umanità, perché da questo momento i farmaci non servirebbero più, potendo essere sostituiti dalla loro semplice informazione sotto forma di segnale magnetico, trasmessa all’organismo tramite il contatto con la tessera magnetica (brevettata, naturalmente).
Chi scrive è stato istruito nell’uso di queste apparecchiature, ed è ancora in possesso delle tessere Si Card cortesemente fornitemi insieme all’apparecchiatura. Il loro uso e il loro scopo era talmente assurdo, che quando i partecipanti al relativo corso si sono ritrovati l’anno successivo per un aggiornamento, lo stesso informatore dell’azienda non si è stupito del fatto che nessuno aveva avuto il coraggio di utilizzare questo metodo di cura. Può un medico prescrivere una assurdità di questo tipo se non a scopo di placebo?
Per non tediare ulteriormente il lettore, ci limitiamo a questo punto a segnalare come la sinergia tra queste e altre apparecchiature è ulteriormente potenziata dall’uso del Vega Audiocolor : terapia con “colori, suoni e frequenze meccaniche”, strumento probabilmente ritenuto indispensabile, secondo i suoi ideatori, per supportare l’attività dei medici senza frontiere in zone di guerra, dove mancano cure mediche e medicinali, o dovunque la salute di migliaia di persone sia in pericolo. Infatti grazie al fatto di “effettuare una terapia non invasiva, veloce ed efficace, attraverso un’azione disintossicante, immunostimolante, di rigenerazione e riequilibrio si può raggiungere l’obiettivo di promuovere l’autoguarigione”.
Da ultimo, vorrei segnalare un apparecchio di cui ho avuto il privilegio di avere una dotta esposizione delle sue caratteristiche rivoluzionarie da parte di un dentista, intervenuto su invito della Named, durante il corso di aggiornamento sulle intolleranze.
Il “Vega si-trans” non permette un cambiamento di sesso indolore ed immediato come la sua astuta definizione potrebbe far credere, ma consente di “creare” un medicinale omeopatico in base alla sostanza posta nel pozzetto apposito, attraverso la produzione di una qualsiasi potenza (CH, DH o LM).
Per i non addetti ai lavori, in pratica questo apparecchio consente di diluire un medicinale omeopatico alla potenza preferita: per esempio, con un granello di sale si può produrre sodium cloratum alla 50 diluizione millesimale o alla terza centesimale.
È disarmante la semplicità di questi sistemi di cura! Grazie all’ omeopatia, è possibile secondo i suoi sostenitori curare quasi tutti i nostri disturbi, purché non siano seri e tendano possibilmente a guarire da soli. Con l’ausilio di questa apparecchiatura è ora possibile realizzare e modificare, secondo gli oscuri dettami dei protocolli omeopatici, i medicinali più adatti secondo l’andamento della terapia stessa, e grazie alla Si Card non è neppure necessario assumere granuli o gocce più volte al giorno, tutti i giorni per mesi o anni, essendo sufficiente tenere a contatto della pelle una tessera magnetica caricata con l’energia del medicinale omeopatico, che è tutto quanto serve, come noto, per curare i nostri disturbi e malattie.
A proposito, mi corre l’obbligo di riferire il fatto che nel corso dei seminari sull’uso delle apparecchiature Vega da me frequentati, qualcuno si permise di chiedere se la famigerata Si card, su cui erano registrate le frequenze di guarigione, cedesse tale energia al corpo del paziente, e se quindi dovesse essere “ricaricata” come la scheda telefonica. La domanda creò un attimo di panico nei relatori, in completo disaccordo sul fatto che essa potesse essere caricata una volta sola, più volte e quante, e sul tempo di decadimento dell’informazione contenuta nella scheda. Il mistero resta fitto ancora oggi, ma perché preoccuparci tanto del significato di ciò che stiamo facendo, se così tante persone, nonostante ciò, hanno così tali e tanti benefici?
La legge della domanda e dell’offerta e l’assenza di una precisa normativa in materia fa sì che altri personaggi senza scrupoli vendano da anni anche a schiere di ingenui medici apparecchiature di ogni tipo, tutte accomunate dal fatto di funzionare in base a oscuri principi di fisica applicata alla biochimica e tutti da sempre privi di ogni riscontro scientifico di efficacia.
È il caso del famoso Bio spectrum: ennesimo esempio di apparecchiatura che agirebbe sulle “biofrequenze”, utili nella cura di quasi tutte le malattie. L’opuscolo che lo pubblicizza reca in prima pagina la seguente, istruttiva dichiarazione: “L’editore non si assume alcuna responsabilità, né esplicita né implicita, circa contenuti e significati dei testi, sia originali che tradotti”. Il motivo appare chiaro se solo si prova a sfogliare l’opuscolo, l’ennesimo florilegio di assurdità parascientifiche unite a dichiarazioni di speranza nella diffusione di questo efficace strumento.
Ma la fantasia dei medici alternativi si spinge ancora più in là, fino a rasentare abissi di presunzione inimmaginabili, ma così affascinanti da ammaliare milioni di persone sprovvedute.
Si pensi alle apparecchiature come il Vega check, che, nelle intenzioni, e solo nelle intenzioni dei loro astuti ideatori, sarebbero in grado di captare la frequenza energetica che ogni cosa dotata di una massa atomica possiede, come è effettivamente noto, in base ai principi della fisica atomica. Ciò che è straordinario è il fatto che alcuni medici sono riusciti a far credere a migliaia di sprovveduti, compresi molti loro colleghi, di essere in grado di imbrigliare e decifrare questa energia, diversa per ognuno di noi, e utilizzarla per diagnosticare e curare, attraverso il “riequilibrio delle frequenze subatomiche”.
Si veda in proposito il sito: http//www3.sympatico.ca/holoconcept/affall.htm.