Guido A. Morina: Quando la naturopatia è una professione illegale. Regolamentazione e riconoscimento della naturopatia. UNIPSI-Torino
Guido A. Morina: quando la naturopatia è una professione illegale.
Se siete medici, probabilmente il contenuto di questo articolo non vi interessa. In quanto medici, almeno in Italia, potete fare praticamente quello che volete e insegnare liberamente a chi non è medico, senza sanzioni da parte dell’Ordine, qualsiasi cura, anche la più bizzarra vi passi per la testa, e persino pubblicizzare e insegnare tramite le scuole di naturopatia gestite da medici – che nulla sanno di naturopatia- , l’uso e la falsa efficacia di cure e rimedi alternativi di qualsiasi tipo, come l’astromedicina o la cura di disturbi psichici coi fiori di bach. Se però non siete medici, e volete iscrivervi a una scuola di naturopatia per dedicarvi all’attività professionale di naturopata, ricordate che la naturopatia, se non intesa come consulenza in materia di salute di benessere, è sempre un reato.
Se il vostro interesse per la naturopatia nasce dalla constatazione dell’incapacità della scienza medica di risolvere i vostri problemi di salute, se vi siete imbattuti in qualche terapeuta o qualche rimedio alternativo dal quale avete tratto beneficio, se pensate che la naturopatia consista nella prescrizione di rimedi naturali per la cura di patologie, allora il rischio di cadere nella rete delle scuole di naturopatia tradizionale e di svolgere un’attività che si configura, a tutti gli effetti, come atto medico, diventa quasi una certezza. E quindi, se non siete medici, un reato penale. Inutile, una volta chiamati in giudizio a rispondere delle vostre azioni, richiamarsi al fatto che la vostra attività era innocua, naturale, i rimedi da voi prescritti non erano farmaci, i disturbi lamentati dal cliente non erano vere e proprie malattie: in ogni caso, se il cliente si è rivolto a voi perché affetto da un qualsiasi disturbo e la vostra attività è stata rivolta direttamente alla sua eliminazione, quello che avete compiuto è un atto medico. E quindi, se non siete medici, un reato penale.
Fortunatamente, o sfortunatamente a seconda dei punti di vista, le denunce per questo tipo di reato sono piuttosto rare, sia perché i naturopati professionisti sono rarissimi, sia perché la stragrande maggioranza di quelli che provano a svolgere questa attività l’abbandona dopo pochi mesi, sia perché è raro che i naturopati possono causare danni diretti e immediati tali da giustificare una denuncia. Ma è alla vostra coscienza, secondo noi, che dovete rispondere: siete sicuri che quello che state facendo o avete intenzione di fare non è il tentativo di curare delle patologie in maniera alternativa rispetto a quella medico allopatica, ma che resta comunque un’attività per la quale non avete competenza? Siete sicuri che le poche superficiali, confuse e contraddittorie nozioni che le scuole di naturopatia vi ammanniscono a carissimo prezzo, siano sufficienti per permettervi di occuparvi della salute del prossimo?
A fronte delle migliaia di persone che hanno versato migliaia di euro a scuole di naturopatia che assomigliano più a fabbriche per la produzione di illusori sbocchi lavorativi che a vere e proprie organizzazioni didattiche, i naturopati restano ancora oggi una categoria vaga, confusa con guaritori, maghi, ciarlatani, venditori di rimedi miracolosi di ogni genere, formata di dilettanti più che di professionisti, priva di un metodo e di un sistema coerente.
Poiché le scuole di naturopatia, quanto più sono famose tanto meno hanno l’interesse a fornirvi informazioni precise, corrette e competenti, sappiate che:
- la pratica dei massaggi e delle manipolazioni, di qualunque tipo si tratti, ad eccezione delle tecniche di puro contatto corporeo come la terapia craniosacrale, il reiki o la pranoterapia, sono atti medici di competenza esclusivamente delle categorie professionali abilitate. Il naturopata che effettui a qualunque titolo massaggi o manipolazioni commette un reato di rilevanza penale (abuso di professione sanitaria).
- La diagnosi, per quanto riferita a “squilibri energetici”, a “debolezza del sistema immunitario” a “alterazione dell’equilibrio acido base”, a “stitichezza”, a “stato di ansia o leggera depressione”, eccetera, è sempre un atto medico e la sua formulazione configura la fattispecie di reato di abuso della professione medica.
- La diagnosi psicologica, anche se non è espressamente definita come tale, relativa ad alterazioni dello stato d’animo, dell’umore, dell’atteggiamento mentale e del comportamento, (quella, per intenderci, a seguito della quale i terapeuti alternativi somministrano i fiori di Bach) è un atto di competenza esclusivamente medica, psicologica e psicoterapeutica. Chiunque non appartenga a una di queste categorie legalmente abilitate, commette il reato di abuso dell’esercizio della professione medica o psicologica.
- La cura e il “suggerimento” di rimedi fitoterapici, gemmoderivati, oli essenziali, floriterapici, integratori vitaminico-minerali, integratori nutrizionali, sali di Schussler, oligoelementi, quando è rivolta alla cura di alterazioni dello stato di salute, è un atto medico, di competenza medica, e il naturopata che svolga tale attività commette un reato penale.
- L’elaborazione, la formulazione e la somministrazione di diete di qualunque tipo (che non sia una semplice consulenza nutrizionale) nella quale si indicano al cliente qualità e quantità di alimenti da assumere nel corso della giornata per un certo periodo di tempo, se rivolta al dimagrimento o alla cura di alterazioni, anche generali, dello stato di salute della persona, è un atto medico e il naturopata o il biologo “nutrizionista” che la somministri commette il preciso reato di abuso della professione medica.
- Le cure cosiddette “energetiche,” siano esse basate su presidi e supporti materiali, come quelle omeopatiche, floriterapiche, o basate sulla canalizzazione di energie, quando sono rivolte alla cura di alterazioni dello stato di salute, di malattie e di disturbi lamentati dal cliente, anziché atti medici, diventano comportamenti passibili di denuncia per abuso della credulità popolare, non potendo il terapeuta fornire alcuna dimostrazione scientifica, non tanto del funzionamento, quanto dell’efficacia effettiva della cura. Se anche lo facesse, qualora non si tratti di un medico, rientrerebbe nella fattispecie del reato di abuso della professione medica, e se egli non è un medico, sta commettendo un reato.
- Tutte le attività di educazione, di prevenzione, di informazione relative ai comportamenti da adottare per ridurre il rischio di contrarre malattie di qualunque tipo è anch’essa un atto medico, salvo che non sia rivolta semplicemente al miglioramento della condizione di benessere psicofisico, nel qual caso diventa un atto praticabile legittimamente anche dallo psicologo, secondo il codice deontologico.
Quando la naturopatia non è reato?
Quando essa torna a svolgere quello che è il suo compito naturale, originario e autonomo rispetto alle professioni sanitarie, ossia consulenza sulla salute e sul benessere, quando non si occupa a nessun titolo e neppure indirettamente della cura di alcuna patologia, quando si rivolge a persone fondamentalmente sane allo scopo di migliorare la qualità della loro vita, quando si occupa di aiutare le persone a ricercare uno stile di vita più sano e più corretto indipendentemente dallo scopo di curare una malattia, quando si rivolge a far emergere le qualità e le risorse positive della persona, anziché limitarsi a curare le sue affezioni con rimedi naturali.
Da oltre 15 anni l’Università popolare di Scienze della salute psicologiche e sociali si batte contro l’ignoranza e la disinformazione diffusa a piene mani dalle scuole di naturopatia tradizionale.
E’ precisa responsabilità di queste scuole il fatto che non esista all’orizzonte nessuna volontà di regolamentare la disciplina, sulla quale esse hanno gettato a piene mani discredito e ridicolo vendendo a chiunque corsi e diplomi basati sul nulla, su pratiche magiche o su cure fantasiose e miracolistiche.
La cura della salute e del benessere, e non delle malattie con rimedi naturali, implica conoscenze, competenze e professionalità che le scuole di naturopatia tradizionale non conoscono neppure.
Prima di fare il salto nel buio iscrivendovi a una delle scuole di naturopatia tradizionale che spendono i soldi dei loro clienti investendo in pubblicità illusorie e ingannevoli (“La naturopatia è la professione del futuro”) informatevi, valutate i pro e i contro di ciò che state facendo.
Il nostro sportello informativo di Counseling è gratuito e sempre a disposizione di chiunque voglia fare una scelta di vita e professionale a ragion veduta. Non intendiamo “vendere” i nostri corsi, semplicemente perché la nostra è un’Associazione culturale di ricerca scientifica che si rivolge a pochi allievi selezionati, a numero chiuso, e non ha nessun interesse ad ampliare la propria attività trasformandosi in una società commerciale come la maggior parte delle scuole di naturopatia.
Dott. Guido A. Morina, Psicologo
Dottore in Scienze e tecniche Neuropsicologiche
Dottore in Psicobiologia del Comportamento umano
Dottore in Sociologia
Dottore in Giurisprudenza