Scuola di Naturopatia energetica triennale on-line: l’unico modo serio di curare con l’energia. Uni.Psi.
Scuola di Naturopatia energetica Uni.Psi.
(Dal manuale della scuola: “Introduzione alla naturopatia energetica”)
Tutta l’impostazione didattica, formativa e terapeutica della naturopatia energetica ruota intorno al concetto che stiamo esprimendo in questo breve paragrafo: l’energia con cui e su cui agisce la naturopatia energetica è informazione. L’informazione è conoscenza, nuova conoscenza che si trasmette da un soggetto all’altro, causando la necessità di accomodamento e adattamento degli schemi di organizzazione del pensiero, e imponendo, quindi, un cambiamento in essi e nel comportamento che ne deriva.
Tutti gli strumenti di cura dei quali ci occuperemo nel corso delle lezioni, che sono quelli utilizzati in naturopatia tradizionale, sono intesi solo come veicoli di trasmissione dell’energia, e non l’energia informazionale stessa. L’errore fondamentale su cui si basano le pratiche magiche e la naturopata tradizionale, infatti, sta nel confondere significato con significante, la mappa col territorio, e ritenere che il rimedio in sé produca la guarigione per l’intervento di questa energia in qualche modo soprannaturale o comunque estranea al cliente, in quanto prelevata dall’esterno.
La naturopatia tradizionale fa leva, invece, sull’energia informazionale che nasce nell’interazione tra terapeuta e cliente, costruita nell’ambito di una relazione empatica fondata sul rispetto reciproco e lo scambio di informazione. Il rimedio, la cura, allora, diventa soltanto lo strumento a disposizione del terapeuta per favorire il processo di guarigione, e non la cura in sé. A questo punto, qualunque rimedio, sia esso fiore, colore, parola, preghiera, albero, cristallo, ecc. Può essere utilizzato come tale, in quanto è al significato che esso veicola che occorre fare riferimento, e non al rimedio in sé, il quale, lo ripetiamo, è un semplice supporto per trasmettere l’informazione, la vera energia di guarigione.
Si rifletta: se le cose non stessero nei termini da noi indicati, per quale motivo dovrebbero esistere così tanti sistemi di cura, pratiche, tecniche, rimedi di tipo energetico? Perché dovrebbero esistere, in altri termini, così tante migliaia di rimedi diversi per la cura della stessa cosa, cioè lo squilibrio energetico? Che senso ha curare le persone utilizzando l’energia dei chakra indiani o quella dei meridiani cinesi o quella dei fiori di Bach? Quale di esse il naturopata deve utilizzare? Nessuna scuola di naturopatia tradizionale sa dare una risposta a questa domanda: perché insegnate l’uso di innumerevoli rimedi diversi, basati su supporti diversi, senza mai spiegare quale tra essi va utilizzato nel caso specifico? Di fronte a una persona ansiosa, proporrò un massaggio che agisca sui meridiani, o uno che agisca sui chakra? E chi mi dice che non possa essere più utile ed efficace la semplice imposizione delle mani? E allora, utilizzerò la pranoterapia, il reiki, il touch for health o la terapia craniosacrale? E perché non utilizzare un fiore di Bach? Ma non è meglio un fiore californiano, oppure dell’Alaska? E perché non un rimedio omeopatico? Ma non è forse meglio un oligoterapico? E che ne dite degli organoterapici? Quale va utilizzato nel caso specifico? E’ indifferente? E allora se è indifferente, perché non usare un solo tipo di rimedio per tutti gli squilibri energetici?
Ecco che, allora, si giunge alla risposta che noi forniamo: sì, esiste un solo tipo di rimedio, che è l’informazione energetica, cioè quell’insieme di componenti emotive, affettive e cognitive tramite le quali, utilizzando il veicolo materiale del rimedio, inteso solo come supporto, il terapeuta aiuta il cliente a riconoscere il suo problema e a cercare di modificare il proprio atteggiamento e comportamento per cambiare e migliorare la sua vita.