Scuole di naturopatia e corsi “riconosciuti” di naturopatia: tutto ciò che bisogna sapere prima di iscriversi a scuole o corsi di naturopatia o discipline “bionaturali”. Scuola Superiore di Counseling in naturopatia.
Scuole di naturopatia e corsi “riconosciuti” di naturopatia: tutto ciò che bisogna sapere prima di iscriversi a scuole o corsi di naturopatia o discipline “bionaturali”. Scuola Superiore di Counseling in naturopatia.
Prima di affrontare il grande passo che consiste nell’iscriversi a una scuola che opera nel campo della naturopatia o delle medicine non convenzionali, sarebbe indispensabile ponderare bene la propria decisione, cominciando con l’essere consapevoli che scuole e corsi di naturopatia implicano un impegno e una spesa non indifferenti, spesso superiori a quelli preventivati. La decisione di diventare naturopata deve essere fondata sulla conoscenza precisa di tutti gli elementi utili a fare della propria scelta un motivo di entusiasmo anziché, come spesso avviene, di delusione e frustrazione (per ulteriori approfondimenti, si veda il sito della nostra Casa editrice: www.naturopatiaonlineunipsi.it.
“Nulla è più facile che illudersi. Perché l’uomo crede vero ciò che desidera”.
Demostene, Olintiche
UNIPSI mette gratuitamente a disposizione di tutti i cittadini il manuale che illustra la verità su naturopatia, medicine alternative, le scuole, gli sbocchi lavorativi, in modo che qualsiasi sia la loro scelta, essa possa essere ponderata e frutto di un’analisi completa della materia
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L’illusione di poter curare e di fare del bene agli altri si confonde spesso con la semplice speranza, convincendoci che ciò in cui vogliamo credere sia vero, anche di fronte all’evidenza contraria. Ci convinciamo di poter cogliere “squilibri energetici” che nessun apparecchio scientifico ha mai rilevato, e di poter curare con oligoelementi o fiori di Bach che non hanno mai dimostrato alcuna utilità o efficacia scientificamente documentata. Preferiamo credere nell’aneddotica del docente o dell’amico che ci parla di guarigioni miracolose con rimedi alternativi, piuttosto che approfondire il problema confrontandoci seriamente con chi ci dimostra il contrario. Si tratta del meccanismo psicologico del wishful thinking, che è stato ampiamente studiato in psicologia sociale ed è analizzato anche nei nostri corsi. Attenti quindi a non confondere ciò che vi piacerebbe che fosse, e cioè un percorso che conduce a una professione che permette la cura della salute delle persone in alternativa a quella medica, con ciò che realmente è.
La maggior parte delle scuole tradizionali di naturopatia e di discipline “bionaturali” si riferisce alla naturopatia come a un insieme disomogeneo di principi igienistici che utilizzano gli agenti naturali (la luce, l’acqua, l’aria, il calore, ecc.), seguendo le metodiche dell’Ayurveda, della medicina tradizionale cinese, di personaggi dimenticati dalla storia della medicina e della scienza, come Kneipp, Acharan Lazaeta, Costacurta. Ad essi abbinano in un calderone dai contenuti confusi e indistinti anche i principi vitalistici ed energetici (del Prana e del Qi ) della Medicina Ayurvedica, della Medicina Tradizionale Cinese, della Tradizione Spagirica di Paracelso e dell’Omeopatia di Hahnemann. Si tratta di antiche superstizioni sconfessate dalla scienza medica, reperti storici della medicina popolare, ispirati a principi e tecniche diversissime tra loro, unite solo dall’esigenza commerciale di affascinare i più sprovveduti con tecniche pittoresche ma che nessun sistema sanitario moderno, in oriente come in occidente, si sognerebbe mai di riesumare.
Il vitalismo, per esempio, è una antica superstizione definitivamente abbandonata da tutta la scienza moderna già a partire dal secolo scorso, grazie ai progressi della biologia, in particolare di quella molecolare. La teoria degli umori ippocratica è stata utilizzata come spunto per l’elaborazione di moltissime teorie, anche in campo psicoanalitico, perché è semplice, e affascinante per le menti più deboli, ma non è di nessuna utilità pratica. Parlare ancora oggi di drenaggio degli organi emuntori significa rifarsi a una terminologia medievale per mascherare tecniche ingenue, superficiali ed obsolete che o sono inutili, o sono di spettanza della medicina. Il fatto che la maggior parte delle scuole di naturopatia si rifaccia ancora a questi concetti che risalgono alla preistoria della scienza dimostra la loro incapacità di adeguarsi alle acquisizioni della scienze moderne, illudendo sprovveduti aspiranti naturopati e offrendo solo il fascino di pittoresche, antiquate nozioni.
L’Istituto Superiore di Counseling ad indirizzo naturopatico e il Centro Studi in Psicobiologia della salute sono nati per diffondere una visione della cura della salute fondata su fatti, principi e metodi seri, scientificamente documentati e aggiornati ed oggetto di studi e di ricerche, di approfondimenti che analizzano la cura della salute nell’ottica della psicologia, del counseling, delle neuroscienze, della biologia, dell’antropologia, dell’evoluzionismo, della filosofia e della fisica moderna. Lo scopo è di concentrare lo studio e l’applicazione pratica di queste discipline in un sistema di cura dinamico ma diretto in concreto a prendersi cura della persona. Essere Counselor in naturopatia richiede quindi la padronanza degli strumenti culturali e delle capacità individuali che permettano tale sintesi, al di fuori dell’ottica medica ma anche di quella fantasiosa dell’energetica new age.
Le Scuole di Naturopatia sono nate esclusivamente per scopi commerciali. I nostri docenti sono tutti diplomati in naturopatia anche presso altre Scuole e ne hanno quindi esperienza diretta.
La naturopatia si è venuta a costruire come una raccolta indifferenziata di tecniche obsolete e sistemi terapeutici inutili e sconfessati dalla scienza, man mano che quest’ultima, grazie al progresso della conoscenza, le abbandonava alla storia dei tentativi falliti di cura. Essa ha cercato di darsi una fisionomia pseudoscientifica abbinando ad esse lo studio di materie di competenza medica, o nozioni di biochimica, di farmacologia e farmacognosia, legate a una visione allopatica e tipicamente medica della salute, con l’aggiunta di tecniche di massaggio e di onnipresenti fantasie new age. Tutto ciò è stato abilmente riciclato, ripulito, come possibile, dalle assurdità pseudoscientifiche eccessivamente ridicole, e riconfezionato come “professione del futuro, con ampie prospettive”.
La conseguenza di questa impostazione è sotto gli occhi di tutti: decine di ore di lezioni sprecate per insegnare materie di competenza esclusiva della medicina a naturopati che non devono e non possono occuparsi di patologie, ma dovrebbero invece curare la salute delle persone; tecniche prive di ogni credibilità, validità e utilità terapeutica dimostrata; decine o centinaia di scuole, ognuna con la sua federazione, ognuna con patrocini, accordi di collaborazione e riconoscimenti di inesistenti o ininfluenti organizzazioni straniere, mentre i naturopati che esercitano tale professione si contano sulle dita di una mano e svolgono di solito altre attività per sopravvivere.
L’assurdità sulla quale vi invitiamo a riflettere è che a partire dai programmi didattici e formativi, ogni scuola si comporta come preferisce e come le fa comodo, secondo interessi puramente commerciali. Non esiste alcuna intesa su quali siano le materie caratterizzanti il percorso didattico del naturopata: alcune scuole ne prevedono dieci, altre trentasette. Alcune trascurano l’iridologia, altre, forse perché hanno interessi nella vendita di iridoscopi, dedicano ad essa una esagerata attenzione. Alcune insegnano omeopatia, che non può essere utilizzata dal naturopata che non sia medico, altre insegnano tecniche manuali ma solo come lezioni teoriche, e così via. Nel corso di questi ultimi anni, le materie di insegnamento delle scuole di naturopatia sono in gran parte nate e scomparse con un turn over che dimostra solo la loro valenza in un ottica puramente commerciale e di moda passeggera. Materie come “omeopatia dei pensieri”, “psicobiotica”, “theta healing”, “eubiotica”, “visologia” o “riflessologia facciale”, “iridologia psicosomatica”, “iridologia del profondo” e altre decine e decine di esse, crescono e muoiono come funghi ad opera, spesso, di personaggi improvvisati, privi di formazione a livello universitario, ognuno dei quali crede in buona o malafede di aver scoperto la tecnica o il rimedio per la cura di tutti i mali.
Per questo motivo la nostra Scuola ha scelto di limitare lo studio, la formazione e il tirocinio alle sole materie e discipline fornite di solide basi scientifiche e di sperimentazione nella relazione di aiuto.
L’ulteriore conseguenza di questo lancio sul mercato della naturopatia è visibile nelle migliaia di naturopati dilettanti, ognuno dei quali con una formazione diversa, ma accomunati dalla consapevolezza di aver letteralmente sprecato denaro, tempo e risorse mentali e umane per ritrovarsi con una serie di nozioni sparse, superficiali e inutili: una vaga conoscenza delle medicine tradizionali, cinesi o indiane, una infarinatura di nozioni di medicina, di biochimica e di erboristeria, una serie di strumenti di cura al limite del ridicolo e assolutamente inutili (Si veda, per fare solo un esempio, il corso di theta healing, tenuto in alcune scuole di naturopatia). ( vedi alla sezione “attenti alle bufale”).
Inoltre, non c’è niente di meno prestigioso, ormai, del titolo o del “diploma” di naturopata: si rischia di essere confusi con le migliaia di ciarlatani che utilizzano questa qualifica per curare con i metodi più assurdi, e comunque si tratta di una pseudoprofessione nella quale confluiscono, accanto a molte persone serie e ad alcune preparate, anche tutti coloro che conseguono il “diploma” per corrispondenza, o che non hanno fatto altro che seguire per tre anni, spendendo tempo e denaro inutilmente, una serie di conferenze su materie che non possono praticare (medicina, psicologia, massaggi) e che conoscono superficialmente.
Invece, dietro questo squallore, i principi su cui si fonda la naturopatia meritano di essere aggiornati, sviluppati, arricchiti ed elaborati. È ciò che l’Istituto ha cercato di fare costruendo la Scuola di Counseling in Naturopatia e definendo le figure di Counselor in naturopatia, di Consulente della salute e di Terapista cranio sacrale, senza promettere, come gli scaltri venditori di corsi di naturopatia, di preparare per una professione del futuro o riconoscimenti che non verranno mai.
Quale prestigio ci sia nel vantare di aver seguito i corsi di Scuole che fanno queste false promesse da decenni, oppure organizzazioni di medici e psicoterapeuti che insegnano tutto e niente in ottica new age, come quella di Riza, per esempio, è tutto da dimostrare.
Le scuole e i corsi di insegnamento proposti nell’ambito dell’attività di formazione dell’Istituto Superiore di Counseling in Naturopatia sono nate dall’esperienza diretta, sul campo, di counselors, naturopati, terapisti craniosacrali e in genere di appassionati che hanno fatto di queste discipline la loro professione. Riteniamo di rendere un servizio utile a chiunque stia per affrontare la scelta di entrare in questo mondo di fornire una serie di informazioni che ben difficilmente le altre scuole forniranno mai.
La prima domanda da porsi prima di iscriversi a una scuola è: “che cosa voglio veramente ottenere?”
Se il vostro scopo è quello di accrescere il vostro bagaglio culturale su temi diversi dal solito, appassionanti e affascinanti, ma senza la serissima intenzione di applicare le nozioni apprese alla vita pratica, una scuola non è quello che cercate, perché il vostro interesse può essere soddisfatto, spesso gratuitamente, o quasi, dalle migliaia di corsi, di seminari, di lezioni che innumerevoli associazioni, o persino i Comuni, mettono a disposizione dei cittadini. Anche i libri, alcuni buoni libri, possono dare da questo punto di vista molto di più di alcuni anni di scuola di naturopatia.
Se invece il vostro scopo, magari non immediato o inconfessato, è quello di diventare dei professionisti nel campo della salute naturale, allora, evidentemente, quello che vi occorre sono strumenti concreti, affidabili, pratici, effettivamente utili per svolgere questa attività. Occorre allora porsi dal punto di vista dei fruitori dei servizi che intendete proporre, e chiedersi quante persone sono davvero disponibili e intenzionate a spendere soldi e tempo per sottoporsi a una o più delle infinite pratiche che vengono insegnate dalle scuole di naturopatia e medicine non convenzionali.
Non solo, chiedetevi se le competenze acquisibili attraverso la formazione di una normale scuola di naturopatia vi mettono in condizione di occuparvi davvero, con competenza, del disagio e della sofferenza altrui. In realtà, come la nostra lunga esperienza sul campo ci insegna, esistono ed esisteranno sempre coloro che sono spinti dalla curiosità che spinge molti nelle mani di guaritori vari, allo scopo di individuare le proprie “intolleranze”, per avere una valutazione alternativa dello stato di salute, per scoprire malattie che la medicina non sarebbe mai in grado di diagnosticare. Nessuno, sia chiaro, decide di sottoporsi a una visita naturopatica o alternativa per farsi diagnosticare le caratteristiche del suo “terreno”, per conoscere le condizioni dei suoi organi emuntori, per individuare fantasiosi squilibri energetici, le diatesi o la sua costituzione iridea.
NON ACCONTENTATEVI DELLE NOSTRE PAROLE: VERIFICATE DI PERSONA:
• Le scuole di naturopatia, salvo pochissime eccezioni, sono società a scopo di lucro che vendono diplomi tramite un percorso formativo tutto sommato facile, ma distribuito in almeno tre anni e in mille discipline allo scopo di renderlo più remunerativo.
Non vi sembra strano che da oltre vent’anni gli stessi personaggi continuino a pubblicizzare la naturopatia come professione del futuro, senza che invece essa sia mai neppure stata seriamente valutata a livello legislativo?
Per questo motivo, la nostra scuola che, in quanto associazione culturale, non ha l’interesse economico e il profitto tra i suoi scopi istituzionali, è nata allo scopo di formare persone consapevoli dando loro gli strumenti per poter operare seriamente, a condizione che posseggano gli indispensabili minimi strumenti culturali e le capacità che non si possono insegnare in nessuna scuola.
• Facciamo chiarezza sui sistemi di diagnosi e terapia pubblicizzati dalle scuole di naturopatia: alla gente comune, quella cui i naturopati si rivolgono, non interessa perdere tempo e soldi per una visita allo scopo di conoscere le fantasiose diagnosi e le terapie inventate dalle scuole di naturopatia tradizionali.
• Riflettete: a parte i fanatici della new age, chi mai pensate che possa essere interessato a conoscere la “costituzione energetica” della persona, o il riequilibrio di squilibri energetici non diagnosticabili oggettivamente ? Nessuno può spiegare che cosa siano, perché si tratta di pure invenzioni commerciali, le stesse utilizzate da cartomanti e astrologi: la diagnosi energetica, non essendo oggettivamente verificabile, non può essere contestata da nessuno.
• Riflettete: coloro che si rivolgono alla consulenza di un naturopata sono persone che gli portano la loro sofferenza, come a un medico, ma in alternativa a un medico. Pensate che lo studio di alcune tecniche e principi della medicina tradizionale cinese, di alcune piante e rimedi naturali che qualunque negoziante di prodotti dietetici o erboristici può consigliare con almeno altrettanta competenza, vi metta in grado di gestire la sofferenza vera di persone vere? La consulenza in naturopatia è una cosa seria, che richiede un altissimo senso di responsabilità, e specialmente la consapevolezza dei propri limiti.
• Chiedetevi come mai alcune scuole si affrettano a farvi avere costosi prospetti illustrativi della loro attività didattica, prevista in tre o quattro anni di corso, ma forniscono i costi e il numero di ore di lezione del solo primo anno. Si tratta di un vecchissimo trucco commerciale che la dice lunga sulla serietà dell’azienda che vi offre di conseguire un diploma per suo tramite. Molti naturopati ci segnalano che questo comportamento prelude alla scoperta che il numero di lezioni decresce negli anni successivi, mentre aumentano i costi. Spesso, poi, la domenica prevede lezione solo per mezza giornata. Non accontentatevi delle nostre parole: verificate di persona.
• Se la naturopatia, come il counseling, si fonda su principi e approcci diversi e persino culturalmente e praticamente opposti a quelli della cura delle malattie (unico compito della medicina), ne conseguel’assurdità che una seria scuola di naturopatia sia guidata e diretta da medici, oltretutto privi di competenze in naturopatia, formatisi secondo la mentalità allopatica e che svolgono la professione di medici allopatici e non certo di naturopati, che curano abitualmente tramite farmaci e non certo con cure naturali.
• Riflettete sull’assurdità per cui una Scuola di naturopatia sia fondata, diretta e presieduta da medici, come la scuola di Riza: è come se una associazione di animalisti e vegetariani fosse diretta e guidata da allevatori e cacciatori..
• Chiedetevi se gli psichiatri che presiedono scuole di naturopatia curano i loro pazienti con i Fiori di Bach o non piuttosto con gli psicofarmaci. Chiedetevi quanto dei principi che le loro Scuole di naturopatia insegnano agli altri essi applicano nell’ambito della loro professione medica. Anzi, provate a chiederlo direttamente a loro.
• Una scuola che insegni naturopatia deve essere guidata da naturopati, counselors, operatori di tecniche corporee che svolgono da anni la loro attività in maniera autonoma e professionale, secondo i principi della salutogenesi e della naturopatia, e non quelli della medicina e della farmacologia allopatica.
• Coloro che insegnano naturopatia o che dirigono Scuole ispirate ai principi della naturopatia dovrebbero anche vivere secondo gli stessi principi: verificate la coerenza di chi vi vorrebbe insegnare l’importanza di una vita alla luce di principi naturali e che invece è in sovrappeso, è carnivoro convinto, non aderisce ai principi dell’animalismo, conduce una vita sedentaria, non dedica parte del suo tempo a una sana attività fisica all’aria aperta e alla ricerca del benessere psicofisico, ma solo al profitto, e così via.
• Diffidate dalle scuole che inseriscono tra i loro corsi per naturopati materie come omeopatia o tecniche invasive di micro massaggio o di manipolazioni ispirate ai principi dell’agopuntura, discipline riservate ai medici e che possono condurre a una denuncia per esercizio abusivo della professione.
• Prima di iscriversi a una scuola, consigliamo di indagare sull’esistenza di eventuali conflitti di interessiche emergono quando le stesse pongono in vendita, direttamente o tramite società appartenenti agli stessi proprietari della scuola, prodotti o apparecchi di supporto all’attività del naturopata o del terapista craniosacrale. Diffidate dalle aziende mascherate da scuole, che offrono in vendita, oltre ai diplomi, apparecchiature di ogni tipo, iridoscopi (oggetti affascinanti quanto assolutamente inutili sul piano clinico) o rimedi naturali di cui la stessa scuola è importatrice esclusiva tramite una società ad essa collegata.
• Se una Scuola vanta il fatto che i suoi allievi, sempre soddisfatti, abbiano trovato sbocco lavorativo nell’attività professionale di naturopata, pretendete che, nel rispetto della privacy, vi forniscano i nominativi di queste persone, le quali, ovviamente, non dovrebbero aver nulla da nascondere. Scartate, ovviamente, quelli che fanno gli insegnanti per la Scuola stessa, gli informatori medico-scientifici, gli erboristi e tutti quelli che continuano a svolgere l’attività che svolgevano prima, come osteopati e massoterapisti. Di quelli che rimangono, verificate se a distanza di anni dal conseguimento del diploma essi svolgono davvero la professione di naturopata, se a tempo pieno e in regola con la normativa fiscale, oppure se non abbiano semplicemente tentato, come quasi tutti, di aprire uno studio di naturopatia insieme ad alcuni colleghi, e poi siano tornati a fare quello che facevano prima di diplomarsi.
• È molto importante ricordare che, per la legge italiana, gli unici professionisti abilitati a operare sul corpo dei pazienti con tecniche di manipolazione sono solo, oltre ai medici, i massoterapisti, i fisioterapisti o terapisti della riabilitazione, le estetiste. Pertanto, qualsiasi tecnica di massaggio, dalla riflessologia plantare a quello ayurvedico, tuinà, o di qualsiasi provenienza etnica, avente finalità terapeutica, è assolutamente vietato a chiunque non sia abilitato all’esercizio delle professioni suindicate.
• Diffidate di scuole che, tra i tanti corsi che propagandano come prodotti al supermercato, pubblicizzano anche vere e proprie stupidaggini come, per esempio, il famigerato Theta healing (vedi in questa stessa sezione), per non parlare di quelle che inseriscono tra le materie di insegnamento l’astrologia karmica o quella, ancora più affascinante quanto inutile, dell’Antico Egitto. Evitate, insomma, di essere confusi con ciarlatani, guaritori, astrologi e cartomanti, anche se chi insegna queste materie fosse un medico (il quale, come tale, a differenza di voi, non rischia mai nulla).
• A tutt’oggi non esiste, nella maniera più assoluta, una regolamentazione della Naturopatia o di altre discipline bionaturali che ne consenta, secondo le leggi dello Stato Italiano, l’esercizio in Italia: l’utilizzo di titoli professionali, come quello di naturopata, non è vietato, ma non è neanche autorizzato dalla legge.
• Nessun diploma o laurea conseguita all’estero, tantomeno nessuna equiparazione a titoli di scuole o università estere ha alcun valore ai fini del riconoscimento e dell’autorizzazione legale all’esercizio di una professione non regolamentata in Italia. In particolare, per quanto riguarda la Naturopatia, non esiste alcun organismo, associazione o federazione di naturopati abilitata per legge a rappresentare la categoria (la maggior parte delle scuole ha una propria federazione, che raccoglie praticamente solo i pochi iscritti provenienti dalla scuola stessa, e quindi esistono in Italia decine di federazioni prive di qualsiasi rappresentatività e autorità). Esistono invece molte organizzazioni che speculano su questa anomala mancanza di regolamentazione italiana, promettendo scorciatoie per il riconoscimento della professione o abilitazioni all’esercizio del tutto inesistenti.
• Eventuali corsi di specializzazione tenuti sotto il patrocinio di Comuni, Provincie o Regioni, non autorizzano, nella maniera più assoluta, all’esercizio, per legge, della professione, neppure in ambito locale, e quindi svolgono solo la funzione di specchietti per le allodole. Chiedete alle scuole che vantano questi “agganci politici” quali siano i concreti vantaggi che ne derivano agli allievi stessi, e scoprirete che non ce ne sono.
• Il fatto che una scuola vanti la rappresentanza di altre associazioni o federazioni europee o persino extracomunitarie non favorisce i diplomati di quella scuola nel conseguimento di un titolo valido per l’esercizio della professione in Italia, né ovviamente rappresenta un attestato di preparazione o di competenza di nessun tipo. Lo stesso dicasi per il preteso conferimento di diplomi o titoli equipollenti di scuole di altri paesi: il fatto che, per esempio, una scuola belga, che si spaccia per università, riconosca il diploma di una scuola italiana, non significa assolutamente che questo titolo abbia più valore di un altro, né tantomeno che esso possa servire a esercitare legalmente la professione di naturopata.
• E’ altresì fuorviante promettere il conseguimento del titolo (estero), di Dottore in naturopatia, titolo che non esiste in alcun paese europeo, e che comunque, se anche esistesse, non avrebbe alcun valore in Italia.
• Quanto al “gemellaggio” con scuole che attribuiscano il diploma tedesco di heilpraktiker, titolo legale solo in Germania, si sappia che in questo paese l’esercizio della professione di heilpraktiker è regolamentato per legge ma richiede l’espletamento di un periodo di tirocinio in Germania, il superamento di un esame di Stato, scritto e orale in lingua tedesca di notevole difficoltà, naturalmente, sempre in Germania. Ma quel che le scuole non vi dicono è che la professione dell’heilpraktiker tedesco non ha nulla a che vedere con quella di naturopata, perché il primo è una figura a metà tra il medico di base, l’erborista e l’infermiere, ed è abilitato per legge a prescrivere certi farmaci e a effettuare piccoli interventi chirurgici.
• Il fatto che molte Scuole presentino come un privilegio la possibilità degli studenti diplomati presso di loro di iscriversi a una determinata Federazione di naturopati, è una sfacciata assurdità commerciale. Si accerti, infatti, come in questi casi la Scuola e la Federazione coincidono, nel senso che una è emanazione dell’altra, e entrambe sono fondate, dirette e presiedute dalle stesse persone.
• E’ sicuramente fuorviante pubblicizzare la possibilità di frequentare corsi seminariali tenuti presso qualsiasi Università, perché essi non attribuiscono alcun titolo valido per l’esercizio della professione. In mancanza persino di una definizione delle competenze del naturopata, questi corsi seminariali “universitari” quindi, sono solo supporti pubblicitari utili per aumentare i profitti di scuole in mano alla classe medica.
• Riflettete sulla serietà di scuole che pubblicizzano i loro corsi come “parauniversitari”, che garantiscono “patentini” o riconoscimenti della professione attraverso vie traverse o organizzazioni fantomatiche straniere.
In conclusione, prima di fare il grande passo di iscrivervi a una qualunque Scuola, assicuratevi di avere le idee chiare e tutte le informazioni che vi servono. Il Centro Studi in Psicobiologia della salute è a vostra disposizione per fornirvi il nostro parere e i chiarimenti che siamo in grado di darvi, sempre contestabili, ma sempre rigorosamente documentati.